Con una sentenza del 23 aprile 2019 ( visualizzala qui ) il Tribunale Federale ha avuto modo di chinarsi su di un tema di non poco rilievo: il diritto da parte del lavoratore a chiedere il rimborso per le spese sostenute dalla propria economia domestica e direttamente correlate allo “smart working”.

Ebbene, i giudici della massima istanza federale, sono giunti alla conclusione che un rimborso è dovuto e ciò in ragione dell’art. 327a CO qualora sul luogo di lavoro non esista un’infrastruttura a disposizione del lavoratore oppure la stessa risulti insufficiente, così da rendere indispensabile l’utilizzo di un’ulteriore infrastruttura messa a disposizione dal lavoratore presso il suo domicilio.

Nella sentenza in rassegna viene pertanto riconosciuto al dipendente al quale non venne messa a disposizione una postazione di lavoro con relativo archivio presso gli uffici del datore di lavoro un rimborso forfettario di Fr. 150.- mensili.

Cercando di trasporre questa sentenza ai temi di stretta attualità che hanno visto un buon numero di lavoratori trascorrere settimane e mesi in telelavoro, non è possibile giungere a conclusioni immediate, laddove comunque il criterio fondamentale per decidere se possa o meno sussistere un diritto al rimborso ex art. 327a CO sembra poggiare sull’esistenza o meno di una postazione di lavoro presso il datore di lavoro. Certo è che nel caso del telelavoro a seguito dell’emergenza sanitaria, l’obiettivo primario del datore di lavoro non era certo quello di risparmiare sui costi di affitto, bensì semmai di privilegiare la salute dei dipendenti.

Berna, 18.09.2020 – Nella sua seduta del 18 settembre 2020, il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente la nuova legge sulle fideiussioni solidali COVID-19. Lo scopo è trasporre in una legge ordinaria l’ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19, emanata sotto forma di ordinanza di necessità e la cui validità è limitata al 25 settembre 2020. Poiché la restituzione dei prestiti richiederà molti anni, è necessaria una legge federale che disciplini il disbrigo delle pratiche relative ai crediti e alle fideiussioni. I partecipanti che si sono espressi nel quadro della consultazione hanno accolto positivamente il progetto.

Il 25 marzo 2020 il Consiglio federale ha adottato l’ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19 per assicurare liquidità alle imprese svizzere. In questo modo le PMI hanno potuto accedere in modo rapido e senza formalità burocratiche ai crediti bancari garantiti dalle quattro organizzazioni riconosciute che concedono fideiussioni. A sua volta, la Confederazione si è impegnata a indennizzare tali organizzazioni per le perdite derivanti dalle fideiussioni. A fine agosto erano stati garantiti poco più di 136 000 crediti per un importo di 16,4 miliardi di franchi. Oltre l’80 per cento dei crediti sono stati concessi a piccole imprese con meno di dieci posti a tempo pieno.

Il Consiglio federale è tenuto a sottoporre al Parlamento i disegni di legge per la trasposizione nel diritto ordinario delle ordinanze di necessità entro un termine di sei mesi. Il presente disegno di legge disciplina i diritti e gli obblighi delle quattro organizzazioni riconosciute che concedono fideiussioni, in particolare nel caso in cui le banche o PostFinance SA escutano le fideiussioni e i crediti siano quindi trasferiti alle organizzazioni che concedono le fideiussioni. Nel contempo, l’Esecutivo attua alcune richieste del Parlamento. La nuova legge disciplina tutti gli aspetti importanti nell’arco della durata dei crediti e delle fideiussioni. Inoltre, contiene strumenti per la lotta contro gli abusi e il trattamento dei casi di rigore.

Larga approvazione espressa in fase di consultazione

Quasi tutti i partecipanti alla consultazione si sono dichiarati a favore dell’ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19 e alla sua trasposizione nella nuova legge. In particolare approvano la rinuncia al divieto parziale di effettuare investimenti, la considerazione dei casi di rigore basandosi sui singoli casi e la possibilità di prorogare il termine previsto per l’ammortamento da cinque a dieci anni. È stata espressamente approvata anche la rinuncia a trasformare i crediti COVID-19 in contributi a fondo perduto.

In singoli pareri è stata chiesta una proroga del termine ordinario previsto per l’ammortamento anche in assenza di un caso di rigore. È stato proposto pure un allentamento del divieto di distribuire dividendi. Alcuni partecipanti hanno inoltre chiesto di prorogare il termine per presentare una richiesta di credito. Il Consiglio federale respinge queste proposte di modifica ed espone le ragioni di tale rifiuto nel messaggio (si veda il n. 2). A seguito dei risultati univoci raccolti in sede di consultazione, il testo del disegno di legge corrisponde in gran parte all’avamprogetto posto in consultazione.

Il Consiglio federale propone al Parlamento di trattare la legge nella sessione invernale secondo la procedura straordinaria. Eccezionalmente, entrambe le due Camere dovranno esprimersi in merito alla legge nella medesima sessione. Ciò dovrebbe consentire di porre in vigore la legge il 1° gennaio 2021.

Contestualmente all’adozione del messaggio, il Consiglio federale prolunga la durata di validità dell’ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19 in modo da evitare lacune normative fino all’entrata in vigore della nuova legge.


Indirizzo cui rivolgere domande

Amministrazione federale delle finanze AFF, Comunicazione
Tel. +41 58 465 16 06,
kommunikation@efv.admin.ch